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Scadenze per gli Impianti Fotovoltaici? Cosa chiede l’Agenzia delle Dogane?

Per tutti i possessori di un impianto fotovoltaico o di impianti derivanti da fonti rinnovabili, l’Agenzia delle Dogane chiede la compilazione e la consegna della dichiarazione di consumo entro il 31 Marzo 2019.

Nello specifico la documentazione è obbligatoria per tutti i soggetti che gestiscono impianti fotovoltaici di potenza superiore a 20 kWp, che dovranno presentare in via telematica la dichiarazione annuale di produzione e consumo di energia elettrica all’Agenzia delle Dogane.

Per gli altri soggetti responsabili di impianti fotovoltaici di potenza superiori a 20 kWp , che non operano in regime di “Scambio Sul Posto”, “Cip 6/92” o incentivanti con il “Quinto Conto Energia” con potenza fino a 1.000 KW, dovranno comunicare al GSE le quantità di energia elettrica prodotta nell’anno precedente, ripartita tra le differenti fonti rinnovabili, come il fotovoltaico, l’eolico, o le biomasse.

Prestige Building fornisce ai produttori di energia un supporto completo per l’adempimento in maniera corretta dell’intero iter burocratico, tra pratiche da compilare e documentazione da consegnare, ma soprattutto fornisce un supporto sui relativi adeguamenti normativi e tecnici per l’impianto energetico.
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Sisma Bonus 2019. Incentivi ed agevolazioni fiscali.

Perchè è necessario conoscere questi strumenti di finanziamento?

Il Sisma Bonus è stato confermato dalla Legge di Bilancio 2019, prevedendo così la possibilità di usufruire di incentivi interessanti in termini di detrazione fiscale per l’esecuzione di interventi finalizzati alla riduzione del rischio sismico.

Gli incentivi risultano in essere fino a lavori realizzati entro il 31 dicembre 2021.

La percentuale di detrazione e le regole per poterne fruire sono diverse a seconda dell’anno in cui la spesa viene effettuata. Inoltre gli incentivi per intervenire sono differenti a seconda delle misure antisismiche da adottare.

Per poter usufruire delle detrazioni fiscali, i lavori devono essere eseguiti in un arco temporale compreso tra il 1° gennaio 2017 e il 31 dicembre 2021: è possibile usufruire di una detrazione di imposta del 50%, fruibile in cinque rate annuali di pari importo, per le spese sostenute per l’adozione di misure antisismiche su edifici ricadenti nelle zone sismiche ad alta pericolosità (zone 1, 2 e 3). La detrazione va calcolata su un importo complessivo di 96.000 euro per unità immobiliare per ciascun anno.

Altra opzione: la detrazione fiscale sale al 70% della spesa sostenuta, se dalla realizzazione degli interventi deriva una riduzione del rischio sismico che determina il passaggio a una classe di rischio inferiore. Aumenta all’80% se dall’intervento deriva il passaggio a due classi di rischio inferiori.

Inoltre, se le spese sono sostenute per interventi sulle parti comuni degli edifici condominiali le detrazioni sono ancora più elevate.

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Le detrazioni si applicano su un ammontare delle spese non superiore a 96.000 euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari di ciascun edificio e vanno ripartite in 5 quote annuali di pari importo.

Tra le spese detraibili per la realizzazione degli interventi antisismici rientrano anche quelle effettuate per la classificazione e verifica sismica degli immobili.

Le detrazioni per gli interventi antisismici possono essere fruite anche dagli Istituti autonomi per le case popolari (comunque denominati), dagli enti aventi le stesse finalità sociali dei predetti istituti, istituiti nella forma di società che rispondono ai requisiti della legislazione europea in materia di in house providing e che siano costituiti e operanti alla data del 31 dicembre 2013, per interventi realizzati su immobili, di loro proprietà ovvero gestiti per conto dei comuni, adibiti ad edilizia residenziale pubblica, nonché dalle cooperative di abitazione a proprietà indivisa per interventi realizzati su immobili dalle stesse posseduti e assegnati in godimento ai propri soci.

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Fonte: www.agenziaentrate.gov.it

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Street art: Jorit a Buonalbergo

“Futuro, arte. Due delle più esplosive categorie della moderna cultura riflessiva sono state combinate come se si trattasse di cose del tutto innocenti. Messe insieme in modo così secco sono come due colpi d’ arma da fuoco indirizzati alla coscienza intellettuale” scrive Peter Sloterdijk, introducendo così il suo pensiero:”Il futuro dell’arte – mi chiedo se sia possibile indulgere seriamente a un argomento talmente problematico senza che chi si è preso la briga di parlarne non debba temere il peggio”.

E’ da qui che forse si comprende, al completamento dell’opera del celebre street artist Jorit Agoch che va a ridisegnare lo skyline del borgo di Buonalbergo, il progetto che il Palazzetto delle Arti FortoreSannio sta portando avanti. Futuro, Arte. Due parole che al proprio già ponderoso peso specifico aggiungono una certa carica esplosiva quando sono tra loro concordate. E’ vero, come scrive Sloterdijk è un azzardo parlarne, ma forse è un azzardo ancor più grande il non farlo. A dimostrarlo è proprio l’operazione ad ampio raggio culturale che il Palazzetto, sotto la guida del Direttore Artistico Giuseppe Leone, ha promosso, tramite una serie di numerose iniziative che trasversalmente attraversano il mondo dell’arte.

In primis l’opera di Jorit che, trasformatasi in una vera e propria performance che ha tenuto viva l’attenzione di pubblico e critica, trasfigura, attraverso un linguaggio contemporaneo, i volti di due personaggi storici del luogo: Boemondo e Alberada. Attraverso l’opera e visto il suo successo, seguirà in autunno un laboratorio di street art, mentre l’artista sarà uno dei protagonisti di Il Viaggio: Guardando ad Occidente, mostra inaugurale dello spazio espositivo del Palazzetto.
La mostra, curata da Ferdinando Creta, Azzurra Immediato, Lea Farina, Angela Cerritello e Francesco Creta, con la direzione artistica di Giuseppe Leone, ospiterà inoltre i lavori di numerosi artisti cinesi, già allievi del Maestro Leone presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli. A formulare un racconto visuale, che si scandisce di sala in sala su un alternarsi di significati simbolici e riflessioni antropologiche, sono le opere dello stesso Giuseppe Leone e il poeta visivo Luciano Caruso, che singolarmente e ancor di più assieme, creano un universo dove la materia, di quella che vien voglia di toccarla, e la parola, di quella che vien voglia di pronunciarla, predispongono un terreno fertilissimo di nuove esperienze estetiche, semantiche e semiotiche.
Il Palazzetto delle Arti FortoreSannio, con sede nello storico Palazzo Angelini, si palesa allora come un isola galleggiante, lì, sui pendii collinari dell’entroterra campano dove futuro e arte sembravano sì due parole azzardate. Un’isola galleggiante che contraddice i sistemi usuali della diffusione culturale, codificandoli in un linguaggio semplice, ma al contempo corposo e obliquo che sa raggiungere e coinvolgere la critica intellettuale quanto la comunità locale, intesa come unità attiva.
Dopo operazioni come Tutto Astratto, Astratto di Tutti e Presta il Tuo Volto, che spingono l’idea di arte verso panorami sperimentali e fortemente comunicativi, è lo stesso Leone ad affermare: “E’ stato fondamentale per la messa appunto e la diffusione dell’offerta promossa dal Palazzetto delle Arti del FortoreSannio il supporto economico fornito al concittadino newyorkese Berardo Paradiso, l’ impegno dell’ impresa Prestige Building e della Pro-Loco di Buonalbergo così come dell’associazione Smart Fortore.

Si deve a loro il raggiungimento di alcuni obiettivi che hanno reso possibili alcune proposte e iniziative del Palazzetto” , così sottolineando come la cultura non sia un qualcosa di prefissato ed inculcato dall’alto, ma un “sentire”. Bisogna sentire culturalmente, pensare nei termini della cultura e agire in essa. La cultura si costruisce assieme, affinché possa evolversi, trasformarsi, diventare arte partecipata.

Fonte: ildenaro.it/street-art-jorit-leone-le-nuove-frontiere-dellarte-contemporanea

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